Pubblicato il: 31 Agosto 2022
Il trasporto marittimo svolge un ruolo essenziale nell'economia europea ed è anche una fonte importante e crescente di emissioni di gas serra, rappresentando circa il 3% delle emissioni mondiali e il 13% delle emissioni nel settore dei trasporti nell’ambito dell’Unione. Il 14 luglio 2021, la Commissione Europea, in occasione del lancio del pacchetto di riforme chiamato “Fit for 55”, necessarie a realizzare il Green Deal europeo, aveva proposto per la prima volta di aggiungere il trasporto marittimo al sistema ETS, facendo pressione affinché un settore ancora non toccato da tassazioni sostanziali sulle emissioni prodotte potesse cominciare a diventare più sostenibile. La questione è tornata di recente nelle discussioni del Parlamento Europeo, che il 22 giugno ha votato approvando la proposta della Commissione del luglio 2021, dichiarando di voler inserire il settore marittimo nel sistema di Emission Trading.
Come si legge nella dichiarazione del Parlamento, tutte le navi di stazza lorda superiore a 400 tonnellate, comprese le navi che servono impianti offshore per petrolio e gas, dovranno coprire il 100% delle emissioni delle rotte intraeuropee a partire dal 2024 e il 50% delle emissioni delle rotte extraeuropee da e verso l'UE a partire dal 2024 fino alla fine del 2026. A partire dal 2027, le emissioni di tutti i viaggi dovrebbero essere coperte al 100%, con possibili deroghe per i Paesi non appartenenti all'UE, dove la copertura potrebbe essere ridotta al 50% a determinate condizioni. Gli eurodeputati chiedono che vengano incluse anche le emissioni di gas serra diverse dalla CO2, come il metano e i protossidi di azoto.
Il 75% dei proventi generati dalla vendita all'asta delle quote marittime dovrà essere destinato a un Fondo per gli oceani necessario a sostenere la transizione del settore marittimo verso una maggiore efficienza energetica e resilienza climatica. Nella stessa dichiarazione il Parlamento ha fra l’altro affermato di voler includere l'incenerimento dei rifiuti urbani nel sistema ETS a partire dal 2026 e di sostenere l'inclusione nel sistema del trasporto commerciale su strada e dei combustibili per il riscaldamento a partire dal 2029. A conferma del fatto che si sta lavorando per ampliare il sistema ETS a tutti i settori altamente inquinamenti nei prossimi anni.
Le compagnie di navigazione potrebbero ricevere un numero di quote gratuite corrispondenti alle emissioni di gas serra risparmiate grazie al consumo di combustibili alternativi per uso marittimo come il GNL, fino al 31 dicembre 2030 e solo nella misura del 50%. Potrebbero inoltre ricevere quote gratuite per un periodo indefinito e nella misura del 100% per il consumo di biocarburanti sostenibili, biogas, rinnovabili. Un elemento importante della posizione del Parlamento è l'applicazione del principio "chi inquina paga", per evitare a tutti i costi la rilocalizzazione delle emissioni attraverso, ad esempio, il dirottamento delle navi al di fuori dell'ambito di applicazione dell'ETS. Il Parlamento vuole infatti che a pagare sia l'entità responsabile delle decisioni che incidono sulle emissioni di CO2, che potrebbe trattarsi dell'armatore, del noleggiatore commerciale o dell'operatore di una nave. L'Associazione degli Armatori della Comunità Europea (ECSA) ha accolto con favore queste disposizioni, soprattutto la volontà del Parlamento di creare il Fondo per finanziare l'adozione di combustibili più puliti e la transizione energetica del settore, così come ha dichiarato il segretario generale dell'ECSA Sotiris Raptis.
La decisione del Parlamento è stata seguita a breve distanza, il 29 giugno, dalla comunicazione del Consiglio che riafferma la volontà di includere le emissioni del trasporto marittimo nell'ambito di applicazione del sistema ETS. Il Consiglio sostiene che poiché gli Stati membri che dipendono fortemente dal trasporto marittimo saranno naturalmente i più colpiti, si raccomanda di ridistribuire a tali Stati il 3,5% del tetto delle quote messe all'asta. Inoltre, l'approccio generale del Consiglio tiene conto delle specificità geografiche e quindi propone misure transitorie per le piccole isole, per la navigazione invernale e i viaggi relativi agli obblighi di servizio pubblico. Dopo l'adozione della posizione del Consiglio, ora iniziano i cosiddetti “dialoghi di trilogo” fra la Commissione, il Consiglio e il Parlamento, per trovare un accordo sul testo finale entro l’autunno, sebbene potrebbe richiedere più tempo.
L’introduzione del settore marittimo nel sistema ETS avrà una portata molto significativa, e i regolamenti che infine verranno approvati incideranno fortemente sul settore, che dovrà dunque prepararsi ad un sostanzioso, ma necessario, adeguamento alle nuove regole.