Pubblicato il: 30 Giugno 2022

Mercati ambientali e azione per il clima

La principale conferenza europea sui mercati ambientali del carbonio promuove l'azione per il clima.


“Dove i mercati europei del carbonio si incontrano per promuovere l'azione per il clima”: è lo slogan del più grande evento europeo sui mercati ambientali, quest’anno svoltosi a Barcellona dal 23 al 25 maggio 2022, in occasione della quarta edizione.

Il Vertice, promosso e guidato da IETA, ha riunito in persona settore privato, imprese, responsabili politici, media, organizzazioni non governative, agenzie di consulenza e trading e mondo accademico. 

Il meeting è stato un momento per esaminare i problemi e le opportunità dei mercati del carbonio di oggi e valutare l'evoluzione dei prezzi e le potenzialità di investimento, con lo scopo ultimo di capire i passaggi che si stanno compiendo nella transizione verso un'economia a zero emissioni.

Quest’anno, in contemporanea e collaborazione con le riunioni plenarie e i workshop tematici del meeting, si è svolta anche un'edizione virtuale della conferenza Innovate4Climate organizzata dalla Banca Mondiale, dove sono stati toccati argomenti più specifici con il riferimento a casi studio e report di settore.

È stata affrontata una grande quantità di questioni relative al sistema ETS.

Ci si è interrogati se e come le questioni di sicurezza energetica e l’aumento dei prezzi del gas possano influire sulla politica europea "Fit For 55", che prevede una riduzione netta di almeno il 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030, inserita nel macro-obiettivo di raggiungere la neutralità climatica dell’Unione entro il 2050.

A tale proposito, ci si è chiesti se la proposta di revisione del sistema ETS e in particolare il rafforzamento della Riserva di Stabilità del Mercato (MSR) durante questa quarta fase, sia troppo indulgente per garantire la stabilità del mercato o troppo ambiziosa, vista la crisi energetica senza precedenti in corso.

Si è valutata anche l’opportunità del meccanismo di aggiustamento alle frontiere del carbonio (CBAM) come strumento per proteggere i produttori europei dalla rilocalizzazione delle emissioni e si è discusso delle resistenze ad allargare il sistema ETS anche agli edifici e al trasporto stradale, altro punto fondamentale per il “Fit for 55”, a causa del potenziale impatto della politica sugli utenti più vulnerabili.

Si è parlato dell’Articolo 6 del Trattato di Parigi e della sua relazione con il mercato volontario del carbonio. Pur essendo finalmente stato adottato nella COP26, liberando così la possibilità di attuazione degli NDC (Nationally Determined Contribution), i target di riduzione che gli stati hanno sottoscritto nel Trattato, non è stata predisposta una regolamentazione diretta del mercato volontario. Si è dunque puntata molta attenzione sull’importanza di una maggiore convergenza e interazione con i mercati regolamentati.

Altri argomenti trattati in più sessioni hanno riguardato il ruolo crescente della finanza ambientale nel contesto dei mercati della CO2, nonché lo sviluppo dei mercati ambientali digitali e dell’innovazione tecnologica nel settore.

L'aumento dei prezzi delle quote e gli obiettivi di riduzione entro il 2030 e il 2050, stanno allineando gli investimenti verso i target e stimolando sia la crescita del trading di carbonio, sia delle valute digitali, con numerosi nuovi operatori che hanno sviluppato importanti asset digitali di crediti. Nasce dunque la potenziale necessità di una regolamentazione a livello globale, per migliorare la trasparenza di questo canale finanziario.

Nell’ambito dei meeting di Innovate4Climate, sono stati presentati esempi di soluzioni ad alto impatto implementate dai governi per trasformare le loro economie, esplorando come integrare con successo obiettivi climatici e obiettivi di sviluppo sostenibile.

È stato accolto il Rapporto della Banca Mondiale "State and Trends of Carbon Pricing 2022", presentando i principali sviluppi nell'ultimo anno e fornendo una panoramica aggiornata degli strumenti di tariffazione del carbonio esistenti ed emergenti in tutto il mondo. Nell’ambito degli incontri sul mercato volontario, sono state presentate le migliori pratiche di compensazione delle emissioni per le aziende con strategie net-zero.

Nell’ambito dei mercati digitali ambientali e delle innovazioni tecnologiche nel settore, la Banca Mondiale ha promosso il prototipo “Climate Warehouse”, un'infrastruttura di metadati di pubblica utilità costruita con la tecnologia Blockchain, per facilitare la condivisione e la rendicontazione trasparente delle informazioni su progetti ed emissioni. È stata presentata la Carbon Pricing Leadership Coalition (CPLC), come stimolo a dare un prezzo al carbonio e come motore della decarbonizzazione per raggiungere lo zero netto.

Poiché un numero crescente di Paesi in tutto il mondo sta pianificando l'attuazione di politiche di tariffazione del carbonio per raggiungere gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, si rende sempre più necessario sviluppare una collaborazione efficace fra i governi e il settore privato. In questo contesto, IETA ha lanciato la Partnership for Market Implementation (PMI), un fondo di finanziamenti per assistere i Paesi a costruire e implementare progetti e strumenti di tariffazione, allineati con le loro priorità di sviluppo.

L'European Climate Summit si è svolto in un momento cruciale per i mercati del carbonio e per le politiche climatiche in generale. Il prezzo dei permessi ha raggiunto livelli record nell’ultimo anno, i responsabili politici e le imprese devono allineare programmi e investimenti agli obiettivi del “Fit for 55” e di Parigi per raggiungere lo zero netto entro il 2050 e il contesto geopolitico ha mostrato tutta la sua imprevedibilità.

Mentre l'Europa è alle prese con l'impatto energetico ed economico della guerra in Ucraina, si è reso evidente quanto le politiche energetiche, climatiche ed economiche siano interconnesse. La decarbonizzazione e la transizione energetica sono diventate ora sinonimo non solo di azione climatica, ma anche di sicurezza energetica e geopolitica, nonché di accessibilità e stabilità economica.

Tutte queste discussioni sono tuttavia state seguite poche settimane dopo, l’8 di giugno, da un voto in Parlamento Europeo, che ha respinto la proposta di revisione del sistema ETS.  I verdi e i socialisti hanno respinto la proposta a causa degli emendamenti proposti dai gruppi conservatori che la indeboliscono, mentre i conservatori la considerano troppo ambiziosa, soprattutto alla luce delle pressioni inflazionistiche.

Durante la settimana successiva è stato però poi raggiunto un compromesso dai principali gruppi parlamentari, che è stato votato in plenaria definitivamente mercoledì 22 giugno. Il Parlamento ha quindi approvato la riforma del sistema ETS, il meccanismo di aggiustamento alle frontiere e il Social Climate Found, un nuovo fondo per aiutare coloro che sono maggiormente affetti dai costi della transizione energetica.

Ora spetta al Consiglio Europeo adottare la votazione per poter iniziare i dialoghi di trilogo fra Parlamento, Consiglio e Commissione in autunno.