Pubblicato il: 29 Luglio 2022
La questione della plastica è un problema complesso.
Il 99 per cento della plastica prodotta deriva dalla raffinazione di gas e petrolio, ovvero gli stessi materiali il cui sfruttamento ha determinato la crisi climatica. Ciò rende l’inquinamento da plastica e il cambiamento climatico due facce della stessa medaglia.
In Africa, in particolare, il problema dell’inquinamento da plastica è molto serio e il Senegal è diventato un caso emblematico.
Proprio per la sua posizione geografica a ovest, sulla costa, subito sotto la zona desertica, è diventato un punto di raccolta dei rifiuti provenienti dal resto del mondo e sta sperimentando una sempre crescente richiesta interna di prodotti confezionati, che causano più di 250.000 tonnellate di rifiuti di plastica all'anno.
Mancando di siti di smaltimento adeguatamente concepiti, quasi il 70% dei rifiuti solidi viene depositato in luoghi non autorizzati e in quantità significativa lungo la costa. Il Senegal, nonostante le sue piccole dimensioni, è il 21° più grande inquinatore di oceani del mondo e le sue acque contengono livelli di inquinamento da microplastiche che portano conseguenze disastrose sull’ambiente naturale, sulle attività agricole e dunque sulla qualità di vita della popolazione.
Si consideri infatti che il settore agricolo impiega oltre il 60% della popolazione e contribuisce al prodotto interno lordo per oltre il 15% e che più del 65% dei senegalesi vive in zone costiere, prevalentemente concentrate intorno alla capitale. Queste zone sono molto vulnerabili alle inondazioni a causa della rapida e non pianificata urbanizzazione e dell’alta densità urbana.
In questo contesto si inserisce un importante progetto per combattere l’inquinamento da plastica in Africa. Africa Carbon & Commodities (ACC), un'azienda con sede in Senegal e filiale di Aither, in coordinamento con altri partner locali, ha sviluppato e introdotto il Deekali Plastic Recovery West Africa, il primo programma di Verra crediti di plastica in Africa. Tale progetto, attivo in diverse regioni del Senegal, si occupa della raccolta e del riciclaggio dei rifiuti di plastica, da cui si generano crediti di compensazione delle plastica che vengono trasferiti nel sistema del mercato volontario dei crediti.
In linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, il progetto mira a ridurre in modo significativo i rifiuti di plastica introducendo un sistema di raccolta direttamente dalle abitazioni, dalle strade, dai luoghi pubblici, dalle discariche incontrollate nelle città, nei villaggi e sulle coste.
L'intero sistema messo in atto dal Deekali Project offre opportunità di lavoro alla popolazione locale, in particolare agendo come leva sulla responsabilizzazione delle donne, che quindi grazie a questo progetto possono avere maggiori possibilità di emancipazione.
La raccolta viene dunque effettuata da raccoglitori addestrati e gruppi di donne e i rifiuti vengono portati alle tre aziende di riciclaggio che li trasformano in trucioli da vendere ai produttori di plastica. Prima dell'inizio del progetto, esistevano pochi metodi efficienti e sistematici per la raccolta e il riciclaggio della plastica. Con Deekali, ogni anno dal 2016, sono state raccolte 7.732,60 tonnellate di rifiuti plastici e riciclate 6.558,70 tonnellate.
Africa Carbon & Commodities in qualità di azienda sviluppatrice del progetto, assembla i dati sulla raccolta e il riciclaggio, monitora le attività a partire dalla fase di raccolta fino al prodotto finale, valuta la conformità delle attività del programma e la tracciabilità dei risultati per generare i crediti di plastica. ACC monitora anche gli impatti delle attività del progetto, che devono essere misurabili, certificati ed effettivi e fornire benefici a lungo termine, dal punto di vista sociale, economico e ambientale. Il progetto di ACC prevede anche incontri con gli altri stakeholder coinvolti, nella necessità di mantenere un’informazione chiara sulle attività e fornisce anche supporto amministrativo, tecnico e finanziario.
Come si legge da studi di settore di organizzazioni non governative come il WWF e l’UNEP, l’ente delle Nazioni Unite per la protezione dell’ambiente, che studiano la complessa questione dell’inquinamento da plastica in Africa, la gestione dei rifiuti è un problema sia strutturale che comportamentale. La maggior parte dei rifiuti sono domestici e vi è assenza delle necessarie infrastrutture.
La causa del problema è dunque una combinazione di numerosi aspetti: gli alti tassi di povertà in Africa, l'iniquità ambientale, gli strascichi del colonialismo che rendono ancora l’Africa “la discarica del mondo”, e la corruzione di molti governi locali, che dal recupero dei rifiuti nelle discariche hanno creato una vera e propria economia sommersa che sfrutta donne, bambini e la parte più povera della popolazione.
Considerando quindi l'urgente necessità di un drastico cambiamento nell'attuale sistema di gestione dei rifiuti in Africa, il progetto Deekali è un esempio di come si possa davvero creare il cambiamento e fornire opzioni sostenibili. Non solo si riducono i rifiuti e si migliorano le condizioni ambientali, ma si contribuisce ad educare la popolazione ad una cultura della riduzione, della raccolta e del riciclo dei rifiuti, creando opportunità di lavoro, e migliorando l'economia della regione.
A questo proposito è stato raggiunto un importante risultato: il 2 marzo 2022, sotto l’egida dell’UNEP, gli stati membri dell’ONU hanno firmato a Nairobi un trattato storico per la riduzione il riciclo della plastica.
Il trattato, prevedendo una regolamentazione vincolante entro il 2024, si occupa di gestire l’intero ciclo di vita della plastica in modo da ridurre drasticamente la quantità prodotta e smaltita a livello globale e sanzionare pratiche non sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale.