Pubblicato il: 28 Marzo 2022
I leader dell'Unione Europea si sono incontrati al Palazzo di Versailles il 10 e l’11 marzo per discutere dell'invasione della Russia in Ucraina e dei piani per rafforzare l'indipendenza energetica e le capacità di difesa del blocco europeo.
La riunione di due giorni è stata ospitata dal presidente francese Emmanuel Macron, il cui paese detiene attualmente la presidenza di turno del Consiglio dell'Unione.
Il piano REPowerEU, così si chiama il piano deciso dalla Commissione in una precedente riunione dell’8 di marzo e ribadito nel meeting di Versailles, ha l’obiettivo di diminuire la portata delle importazioni di gas russo entro la fine dell’anno e rendere l’Europa totalmente indipendente entro il 2030.
Nel breve periodo si sta lavorando per mitigare l’impatto su consumatori e imprese della volatilità e dell’aumento dei prezzi dell’energia. Si stanno dunque esaminando diverse opzioni, come limiti temporanei, misure di controllo dei prezzi all'ingrosso, massimali di prezzo e vendite a prezzi fissi.
La Commissione ha anche dichiarato di voler presentare entro aprile una proposta legislativa che obbligherà l’Europa a riempire il 90% dei propri centri di stoccaggio di gas entro il 1° ottobre di ogni anno, al fine di prevenire eventuali carenze nella quantità di gas disponibile per il consumo.
Per il medio e lungo periodo, invece, le azioni europee vanno verso il raggiungimento dell’indipendenza energetica e del perseguimento degli obiettivi climatici stabiliti nel Green New Deal per arrivare all’azzeramento delle emissioni entro il 2050.
È necessario dunque diversificare le fonti di approvvigionamento e i fornitori, prevedendo maggiori importazioni di gas di provenienza non russa e di gas naturale liquefatto, nonché una maggiore produzione di biometano e idrogeno rinnovabile.
È chiaro, inoltre, l’intento e la necessità per l’Europa di puntare verso una transizione massiccia alle energie rinnovabili.
La transizione è dunque ora diventata una strategia necessaria affinché l’Europa si possa garantire un futuro energetico indipendente e pulito, capace di affrontare la sfida climatica e le turbolenze geopolitiche. Per facilitare la transizione alle fonti di energia alternativa, la Commissione propone di rimuovere gli ostacoli normativi e consentire l’accelerazione degli investimenti nell’elettricità rinnovabile, nelle reti e nell’efficienza energetica.
A conferma dell’unanimità di obiettivi e strumenti per affrontare la crisi e trovare soluzioni di breve e lungo periodo, pochi giorni prima della riunione dei rappresentanti europei a Versailles, anche l’Agenzia Internazionale per l’Energia ha presentato un piano in dieci punti che porterebbe a tagliare le importazioni di gas dalla Russia di oltre un terzo in un anno.
Il documento dell’Agenzia parte con la dichiarazione di dover evitare il più possibile di sottoscrivere nuovi contratti di fornitura di gas russo, e continua dicendo che per compensare si possono aumentare le importazioni di gas naturale liquefatto grazie alla presenza di molti rigassificatori sul suolo europeo e aumentare la quantità di stoccaggio del gas. È questo un passaggio necessario per far fronte alle variazioni della domanda stagionale, e serve come garanzia in caso di eventi inaspettati, specie in presenza di tensioni geopolitiche che rendono la situazione imprevedibile.
L’Agenzia menziona poi la necessità di aumentare le rinnovabili, in particolare puntando sull’energia solare ed eolica. Si fa anche riferimento alle fonti di energia a basse emissioni già presenti sul territorio europeo, come le centrali nucleari. Nel sesto punto del piano si parla di misure eccezionali per frenare l’impennata dei prezzi, stimando che l’Unione dovrebbe impegnarsi con 55 miliardi di euro per ridurre l’impatto su consumatori e imprese.
Secondo l’IEA bisognerebbe inoltre agire con interventi domestici per sostituire le caldaie a gas, o in generale quelle a combustibili fossili, con le pompe di calore. E proprio sulla questione della temperatura, l’Agenzia stima che ogni grado in meno nelle abitazioni private e negli uffici porterebbe ad un risparmio ingente nei consumi di gas. Per questo motivo si devono promuovere campagne di sensibilizzazione, perché si tratta di una piccola ma efficace mossa per ridurre la domanda di gas, ed è una strategia che dovrebbe anche essere implementata attraverso una regolamentazione ufficiale.
Al decimo e ultimo punto si parla di decarbonizzazione e diversificazione attraverso investimenti sull’innovazione, per slegare la sicurezza energetica dell’Europa dalla fornitura di gas russo.
Abbiamo bisogno di un mix energetico che sia sostenibile ed efficiente perché non abbiamo altra scelta se non puntare il nostro futuro, la nostra sicurezza, la nostra indipendenza e la salute del pianeta sulle fonti pulite. La transizione è necessaria e deve avvenire in tempi brevi.